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40 \ 2024 Secondo il disegno di legge l’AI può essere im- piegata per migliorare le condizioni di lavoro, pur- ché si rispetti il principio di equità e non discrimi- nazione. È prevista l’istituzione di un Osservatorio sull’adozione dell’AI. Infine, per quanto riguarda le professioni intellettuali, “il pensiero critico uma- no debba sempre risultare prevalente rispetto all’uso degli strumenti di Intelligenza Artificiale”. NASCONO LE AGENZIE NAZIONALI Con il ddl si prevede di regolare l’impiego dell’IA all’interno delle Pubbliche Amministrazioni, garan- tendo l’efficienza amministrativa rispettando i prin- cipi di autodeterminazione e responsabilità uma- na. Si stabilisce che l’Intelligenza Artificiale può essere uno strumento di supporto all’interno dell’amministrazione della giustizia. Spetta al ma- gistrato “la decisione sull’interpretazione della leg- ge, la valutazione dei fatti e delle prove e sull’ado- zione di ogni provvedimento inclusa la sentenza”. L’Agenzia per la cybersicurezza nazionale pro- muove l’AI quale strumento per rafforzare la cy- bersicurezza nazionale. Nella bozza si prevede l’introduzione della stra- tegia nazionale per l’AI, i cui risultati verranno riportati alle Camere ogni anno. Sono, inoltre, introdotte le Autorità nazionali per l’Intelligen- za Artificiale, quali l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e l›Agenzia per la Cybersicurezza Na- zionale (ACN). Queste assumeranno quindi un ruolo fondamentale nel garantire il rispetto delle normative e nell’istituire spazi di sperimentazio- ne per promuovere l’innovazione. Sono previste anche misure a sostegno dei gio- vani, in particolare per l’acquisizione di nuove competenze in materia di utilizzo dell’AI negli istituti di scuola superiore. Nel complesso, nel settore dell’Intelligenza Arti- ficiale, ma anche in quello della cybersicurezza e del quantum computing delle telecomunicazioni e delle tecnologie per queste abilitanti, è previ- sto l’investimento complessivo di 1 miliardo di euro. A questo si aggiungono ulteriori investi- menti provenienti da fondi di CDP Venture Capi- tal. Con il disegno di legge sull’AI si mira anche a “favorire l’identificazione e il riconoscimento dei sistemi di Intelligenza Artificiale nella creazione di contenuti testuali, fotografici, audiovisivi e radio- fonici”. Allo stesso tempo, ci si propone di tute- lare il diritto d’autore per quanto riguarda le ope- re generate con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale. Infine, per quanto riguarda l’ambito penale, è previsto un aumento della pena per i reati com- messi con gli strumenti di AI, con un’ulteriore aggravante per l’alterazione dei risultati riguar- danti competizioni elettorali. GLI OBIETTIVI DEL PIANO I primi tre macro-obiettivi sono: investire nella ricerca scientifica fondazionale sull’AI, promuo- vere la collaborazione tra diverse competenze e sostenere un piano per trattenere e attirare i talenti; valorizzare la ricerca applicata dell’AI, attraverso iniziative co-progettate da partena- riati pubblico-privati; finanziare alcuni progetti pilota su scala nazionale. Per conseguire que- sti tre macro-obiettivi gli esperti elencano una serie di azioni concrete, tra cui lo sviluppo di tre Large Multimodal Model italiani che rispondano pienamente ai valori e alle regolamentazioni eu- ropee, eventualmente focalizzandosi su specifici domini applicativi in cui l’Italia detiene una for- te riconoscibilità internazionali e un chiaro van- taggio competitivo nella definizione dei dataset di riferimento. Ma anche implementare progetti interdisciplinari dispiegando iniziative competiti- ve ispirate ai synergy grants ERC, finanziare la ricerca fondazionale e blue-sky per l’AI di pros- sima generazione, potenziare le collaborazioni internazionali finanziando programmi di ricerca centrati sull’AI e promossi in partenariato con università e centri di ricerca internazionali. So- no due anche le raccomandazioni di interventi per le imprese. La prima: intercettare i bisogni di innovazione delle imprese italiane, finanziando e supportando un ecosistema centrato sull’AI, che sia in grado qualificare una prospettiva in cui l’eccellenza viene rafforzata da soluzioni tec- nologiche orientate a valorizzarne i tratti distin- tivi. La seconda: sostenere il comparto italiano dell’ICT, promuovendone il ruolo abilitante per la definizione di nuove applicazioni di AI, anche con iniziative che rispondano a precise doman- de di innovazione del tessuto produttivo; accre- scere le possibilità di intercettare finanziamenti per sviluppare nuove iniziative progettuali in AI; sostenere e potenziare l’ecosistema delle start- up dell’AI, attraendo capitali pubblici e privati. Per quanto riguarda la formazione, gli esperti richiamano l’attenzione sia su quella universita- ria che su quella nelle scuole. Nel primo caso, chiedono di promuovere una formazione univer- sitaria capillare sull’AI, consolidare la formazione specialistica sull’AI nei percorsi orientati verso profili tecnici e di ricercatori, quali il Dottorato Nazionale sull’Intelligenza Artificiale. Nel secon- do caso, di realizzare percorsi educativi sull’AI nelle scuole, sviluppare iniziative di divulgazione mirate a sensibilizzare e coinvolgere la società italiana nella rivoluzione dell’AI; finanziare e so- stenere iniziative di reskilling e upskilling in tutti i contesti produttivi. Per il capitolo infrastrutture, gli esperti chiedono di potenziare le infrastrutture che abilitano lo svi- luppo e l’adozione di sistemi di AI L’ultima raccomandazione riguarda le cose da fare per rendere efficaci attuazione, coordina- mento e monitoraggio della strategia stessa: istituire una Fondazione per l’AI, con la respon- sabilità del coordinamento delle azioni strategi- che, della gestione di un fondo dedicato e del monitoraggio dell’implementazione della strate- gia, in un’ottica di miglioramento continuo.

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