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32 \ 2024 L’ADOZIONE DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE GENERATIVA POTREBBE PORTARE EFFETTI POSITIVI SULL’EXPORT ITALIANO NEI PROSSIMI 15 ANNI PARI A UN INCREMENTO DEL 19,5% IL 63% DEGLI IMPRENDITORI ITALIANI PERÒ CONSIDERA LE COMPETENZE IN AI GENERATIVA POCO DIFFUSE NEL PAESE stimato di quasi 7mila miliardi di dollari. In altre parole, l’integrazione di queste tecnolo- gie potrebbe migliorare la produttività, aumen- tare l’efficienza e creare nuove opportunità di crescita economica su scala mondiale. McKinsey stima che l’IA generativa potrebbe aggiungere l’equivalente di 2,6 trilioni a 4,4 tri- lioni di dollari all’anno; per confronto, il PIL to- tale del Regno Unito nel 2021 era di 3,1 trilioni di dollari. Ciò aumenterebbe l’impatto com- plessivo dell’Intelligenza Artificiale del 15-40%. Questa stima raddoppierebbe se includessimo l’impatto dell’integrazione dell’IA generativa nei software attualmente utilizzati per compiti diver- si da quei casi d’uso. Infine, un recente rapporto di Strand Partners e commissionato da Amazon Web Services afferma che un terzo delle impre- se europee ha adottato l’IA, con un tasso di cre- scita del 32% rispetto all’anno scorso che, se mantenuto, potrebbe contribuire all’economia europea con 600 miliardi di euro di valore ag- giunto lordo entro il 2030. L’IA IN ITALIA Una recentissima ricerca di Teha Group (The European House Ambrosetti) in collaborazione con Microsoft Italia indica che l’introduzione su vasta scala dell’Intelligenza Artificiale Generativa potrà generare un incremento fino a 312 miliardi di euro del valore aggiunto annuo dell’economia italiana nei prossimi 15 anni, pari a una cresci- ta fino al 18,2% del PIL. Nello specifico, le PMI potranno beneficiare fino a 122 miliardi di euro di crescita del valore aggiunto, dimostrando co- me anche le realtà di dimensioni più contenute possano trarre importanti vantaggi da queste tecnologie. Inoltre, l’adozione dell’Intelligenza Artificiale Generativa potrà avere effetti tangi- bili anche sull’export italiano, con un possibile aumento dei margini di profitto fino al 19,5%. Settori come la meccanica e il farmaceutico potranno beneficiare di incrementi dei margini fino a 20 miliardi di euro e 13 miliardi di euro ri- spettivamente. Questi numeri consolidano l’idea che l’IA generativa non sia solo una tecnologia emergente, ma una leva strategica cruciale per il rafforzamento del sistema economico italiano nel contesto globale, con particolare rilevanza sulle PMI e sul Made in Italy. Inoltre, le evidenze emerse dalla survey con- dotta nell’ambito della ricerca indicano che l’IA Generativa sta già entrando con decisione nel panorama aziendale italiano, con la totalità del- le imprese che ha già adottato o intende adot- tare queste soluzioni nel breve-medio termine. Attraverso l’IA Generativa, le imprese italiane registrano già da oggi guadagni di produttivi- tà superiori al 5% nel 47% dei casi e superiori all’1% nel 74% (pari a tutto l’aumento di produt- tività dell’Italia dell’ultimo ventennio). Questi dati confermano che l’IA Generativa è già una realtà in grado di ridefinire le operazioni aziendali e che il suo impatto sulla produttività sarà cruciale per il successo competitivo delle imprese in Italia. L’ITALIA È IN RITARDO Tuttavia - si legge nel report - l’Italia è in ritardo in uno dei fattori chiave per la corsa all’Intelligenza Artificiale: le competenze. Questo ritardo è per- cepito anche dagli imprenditori, il 63% dei quali considera il know-how sull’IA Generativa poco diffuso. Un altro fattore importante riguarda l’of- ferta di corsi di studio per l’IA: l’Italia si posiziona settima in Europa per numero di corsi di studio sull’IA, mentre l’Europa stessa è in ritardo rispet- to ad altre aree geografiche. Inoltre, Paesi lea- der come gli Stati Uniti e la Germania mostrano una capacità molto più sviluppata nel formare e trattenere le risorse con competenze avanzate sull’Intelligenza Artificiale, mettendo in evidenza il ritardo italiano in questo settore strategico.

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