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2024 \ 23 UOMO | SOSTENIBILITÀ | AI | AUTOMAZIONE AVANZATA stanno convertendo i loro criteri di approvvi- gionamento. La richiesta di idrogeno da com- bustibili fossili risulta in calo a favore di una crescente domanda di idrogeno a basse emis- sioni, nonostante l’attuale scarsa convenienza economica di queste soluzioni, preferendo op- tare sempre più per un approvvigionamento di idrogeno low carbon al fine di ridurre la propria carbon foot print. Oltre ai consumatori attuali, anche nuovi settori inizieranno a utilizzare l’i- drogeno pulito nei loro processi produttivi co- me sostituto di combustibili fossili, soprattutto metano, nonostante la necessità di ulteriori sviluppi tecnologici. Secondo il report, all’interno del continente europeo non tutti i paesi stanno però viaggian- do verso la stessa direzione, con strategie e obiettivi differenti di produzione e consumo per i prossimi anni. La Germania è il paese più am- bizioso in termini di consumo; gli obiettivi sono stati rivisti al rialzo nel corso del 2023 e gran parte del fabbisogno sarà coperto da idrogeno importato dall’estero. Una strategia diametral- mente opposta è quella francese che, grazie alla disponibilità di energia nucleare, punta invece a produrre localmente più dell’80% del suo fabbi- sogno. La Spagna vuole invece essere il leader europeo per quanto riguarda la produzione, con l’obiettivo di installare almeno 11 GW entro fine decennio, sfruttando il proprio potenziale di di- sponibilità eolica e fotovoltaica. In particolare, è l’unico fra questi paesi che intenda produrre un quantitativo di idrogeno superiore al fabbisogno interno, si proporrà quindi come esportatore della ‘molecola verde’. Per ultima, l’Italia ancora manca di una strategia nazionale per l’idroge- no. Negli ultimi anni sono state messe a punto misure di sostegno con il PNRR, e altre sono in corso di implementazione, con il Decreto Idro- geno, ma resta ancora sconosciuta la direzione di medio-lungo periodo che si intende percorre- re, un elemento di primaria importanza affinché gli operatori riescano ad elaborare strategie di azione e per dare il via allo sviluppo di una filie- ra nazionale per l’idrogeno. In Italia soprattutto nella chimica e nella raffinazione vi sono dei pro- getti pilota per sostituire l’idrogeno ad elevata impronta di carbonio con quello rinnovabile, che sono attesi aumentare, alla luce degli stanzia- menti previsti a livello europeo e nazionale. PREVISIONI AL RIBASSO Ma quali sono le previsioni? Sicuramente di cre- scita, come affermano gli analisti della McKinsey che prevedono una crescita della domanda di idrogeno nei prossimi decenni, con un aumento stimato da due a quattro volte rispetto ai livelli attuali, sostenuto principalmente dall’espan- sione in settori già utilizzatori e da nuove appli- cazioni industriali. Queste proiezioni sono state recentemente riviste al ribasso rispetto alle pre- visioni precedenti, con una crescita prevista del 10-25% inferiore, a seconda degli scenari. La diminuzione delle stime è attribuita a un in- cremento dei costi di produzione dell’idrogeno verde e blu, che sono aumentati del 20-40%, e alle incertezze regolamentari ancora presenti in molti mercati chiave, che potrebbero osta- colare lo sviluppo del settore. Questi fattori hanno raffreddato in parte le aspettative, so- prattutto per settori come il riscaldamento e i trasporti su strada.

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