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22 \ 2024 alterare la situazione concorrenziale di industrie essenziali dell’UE o creare nuove dipendenze strategiche”. TANTI I PROGETTI Secondo il rapporto di Intesa San Paolo “Le prospettive dello sviluppo globale dell’idroge- no”, nel 2023 sono stati annunciati nuovi pro- getti che dovrebbero portare la produzione mondiale al 2030 a 38 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile. I progetti finora annuncia- ti si concentrano in Europa (30%) e in Australia (20%), ma un numero crescente è previsto in Cina, Stati Uniti, Africa, India e America Latina. Negli Stati Uniti i progetti annunciati sono per ora limitati ma la Clean Hydrogen strategy and Roadmap prevede la produzione di 10 milioni di tonnellate di idrogeno rinnovabile al 2030, che diventeranno 40 milioni di tonnellate nel 2040 e 50 milioni di tonnellate nel 2050 Le stime dell’In- ternational Environment Agency indicano che nel 2030 ben 8 milioni di tonnellate di idrogeno saranno usate nei trasporti, di cui 50% su gom- ma e 45% navali e ulteriori 8 milioni per la pro- duzione di ammoniaca e carburanti sintetici per navi e aerei. L’evoluzione del mercato dipenderà dallo sviluppo delle tecnologie fuell-cell per i mezzi di trasporto e dalla costruzione dell’in- frastruttura di ricarica. Il trasporto dell’idrogeno potrà avvalersi in parte dei gasdotti esistenti opportunamente adattati e della costruzione anche in Europa di nuovi gasdotti di collega- mento tra impianti di produzione situati in paesi extra-europei caratterizzati da minori costi: so- no 5 i corridoi previsti dalla European Hydro- gen Backbone di cui uno sviluppato in Italia per più del 90%. Le strategie europee si concentrano su infra- strutture di importazione dell’idrogeno e costru- zione di elettrolizzatori e stoccaggio nei porti più vicini alla Germania, dove si concentra la mag- gior parte della domanda. La strategia italiana prevede nuovi incentivi per l’idrogeno rinnova- bile in linea con la direttiva europea Red III (au- mento delle rinnovabili nel mix energetico), in cui l’80% dei consumi sarà soddisfatto dalla pro- duzione nazionale e il rimanente sarà importato. Circa 1 miliardo di euro sarà dedicato all’utilizzo di idrogeno nei settori hard-to-abate (difficili da abbattere), ovvero quei settori industriali e del trasporto pesante che risultano particolarmente complessi da decarbonizzare. Gli Stati Uniti hanno invece annunciato la co- struzione di 7 HUB per la produzione dell’idro- geno, distribuiti da est a ovest del Paese, con l’obiettivo di decarbonizzare il settore industria- le, soprattutto le raffinerie e la produzione di am- moniaca e con la possibilità di esportare l’idro- geno prodotto. L’IDROGENO IN EUROPA Secondo i ricercatori dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, che hanno re- centemente pubblicato il rapporto ‘Hydrogen Innovation Report 2024’ i settori industriali che attualmente consumano le maggiori quantità di idrogeno (raffinazione e industria chimica) COMMISSIONE EUROPEA L’UNIONE EUROPEA SI È POSTA L’OBIETTIVO DELLA NEUTRALITÀ CLIMATICA ENTRO IL 2050. IN QUESTO PERCORSO, TRA LE PRIORITÀ DELL’UE C’È QUELLO DI PRODURRE IDROGENO VERDE. PER IL PERIODO 2021-2027 IL FINANZIAMENTO TOTALE DELL’EUROPA PER PROGETTI RELATIVI ALL’IDROGENO È STIMATO IN 18,8 MILIARDI DI EURO. RAPPORTO DI INTESA SAN PAOLO I NUOVI PROGETTI ANNUNCIATI NEL 2023 DOVREBBERO PORTARE LA PRODUZIONE GLOBALE A 38 MILIONI DI TONNELLATE DI IDROGENO RINNOVABILE NEL 2030. I RICERCATORI NELLE ANALISI DEI RICERCATORI DELL’ENERGY & STRATEGY DEL POLITECNICO DI MILANO, I SETTORI INDUSTRIALI CHE ATTUALMENTE CONSUMANO LA MAGGIORE QUANTITÀ DI IDROGENO STANNO CONVERTENDO I LORO CRITERI DI APPROVVIGIONAMENTO: L’INDUSTRIA CHIMICA E QUELLA DELLA RAFFINAZIONE.
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