Speciale Bi-Mo 2018
Speciale anteprima 65 scerà del 6,4%, a 9,8 miliardi di euro. Il positivo andamento previsto per il 2018 farà crescere ancora l’occupazione nel settore che salirà fin o a 193.000 addet- ti (+0,7%). “La ripresa del mercato interno - analizza Sandro Salmoiraghi, presidente di Federmacchine - dimo- stra che i provvedimenti di super e iperammortamento hanno funziona- to e stanno tuttora funzionando ma, se vogliamo continuare a recitare un ruolo di primo piano nello scenario internazionale, non possiamo fermarci proprio ora. Dobbiamo premere sull’ac- celeratore dell’innovazione”. Per que- sta ragione Federmacchine chiede al Governo di prolungare l’effettività delle misure di super e iperammorta- mento, magari rivedendo i coefficienti ma lasciando il tempo alle imprese di maturare le decisioni d’acquisto. Nel lungo periodo poi, secondo l’associa- zione, il superammortamento dovrebbe divenire strutturale per accompagnare le imprese italiane in un processo di aggiornamento costante e cadenza- to nel tempo. Occorre accompagna- re questo processo di inserimento di nuova tecnologia con un medesimo impegno sulle risorse umane. “Per questo chiediamo che il provvedimento dedicato alla formazione così come definito nel programma Impresa 4.0 sia perfezionato - continua il presidente di Federmacchine -. A nostro avviso, il credito di imposta al 40%, attualmente applicato al solo costo del lavoro del personale coinvolto nella formazione, dovrebbe essere esteso anche al costo dei corsi e dei formatori impiegati, che è poi la spesa più gravosa per le PMI”. Occorre quindi incentivare le imprese ad aggiornare il proprio personale, oltre che a favorire l’ingresso di nuove risor- se in azienda. Deve quindi, secondo Federmacchine, continuare il lavoro sugli ITS, istituti di alta formazione tecnica post diploma la cui distribuzio- ne sul territorio deve divenire sempre più capillare. “Abbiamo bisogno di un contesto che faciliti il più possibile l’ac- cesso dei giovani al mondo del lavoro e permetta alle aziende di investire in nuove risorse con la giusta tranquillità - conclude Salmoiraghi -. Per spingere le imprese ad assumere e, a farlo a tempo indeterminato, occorre interve- nire sulla riduzione del cuneo fiscale e con la piena detassazione e decontri- buzione per i primi anni di assunzione non certo con l’eliminazione di contratti a termine e la revisione della materia dei contenziosi che creerà nuova e aggiuntiva burocrazia per le imprese”. Come si è chiuso il 2017 Supportato dalle incentivazioni fiscali di super e iperammortamento, durante lo scorso anno il consumo domestico è cresciuto dell’11,6%,arrivando a 24 miliardi di euro. A beneficiare di que- sta situazione sono state anzitutto le consegne dei costruttori italiani sul mercato interno cresciute del 14,3%, a 14,9 miliardi di euro. Positivo anche l’andamento dell’import il cui valore si è attestato a 9,2 miliardi, il 7,6% in più rispetto al 2016. Rispetto all’anno precedente, piuttosto stagnante, nel 2017 l’export è tornato a crescere in modo marcato, segnando un +7,6% rispetto all’anno precedente, pari 31,8 miliardi di euro. I principali mercati di sbocco dell’offerta italiana sono risul- tati essere, innanzitutto, la Germania (3,4 miliardi di euro, +8,1%), seguita da USA (3 miliardi di euro, +2,6%), Cina (2,1 miliardi, +14%), Francia (2,1 miliardi, +5,5%) e quindi Spagna (1,3 miliardi, +7,6%). Un’area a forte svilup- po futuro risulta essere quella Asean: le esportazioni italiane nell’ultimo qua- driennio hanno registrato qui, infatti, un trend di incremento praticamente costante. Nell’Asean, lo scorso anno le vendite si sono attestate a 1,1 miliardi di euro, il 6,3% in più rispetto al 2016, ma addirittura il 20% in più rispetto al valore registrato nel 2013. Un ragiona- mento a parte merita il dato di export su fatturato risultato pari al 68%, in ulteriore calo rispetto all’anno scorso quando si attestò al 69%. Il ridimensio- namento registrato a partire dal 2014 è testimonianza della ripresa di vigore della domanda italiana che finalmen- te è tornata a investire in tecnologia di produzione. Il saldo complessivo dei tredici settori che fanno capo a Federmacchine è stato positivo per 22,6 miliardi di euro (+7,7% rispetto all’anno precedente). In particolare, il saldo della bilancia commerciale del Paese è risultato in attivo per 47,3 miliardi di euro.
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