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SPECIALE ANTEPRIMA 33bimu 27 di iniziative collaterali, approfondimenti su temi tecnici, tecnologici ed economici co- muni ai due settori che saranno proposti attraverso presentazioni, seminari e confe- renze. Particolare attenzione sarà riservata ai grandi temi del digitale e della sostenibili- tà, parole d’ordine attorno alle quali si gioca una partita di fondamentale importanza sui tavoli di tutta l’industria e dell’intera econo- mia mondiale; scenari nei quali anche i due mondi che si ritroveranno a Milano nell’ot- tobre 2022 hanno vissuto una evoluzione epocale che non mancheranno di mostra- re in fiera. “Questo progetto - ha dichiara- to Barbara Colombo, presidente Ucimu - è molto più che la somma di due eventi fieristici storici e affermati. Crediamo, infat- ti, che l’avvicinamento di BiMu e Xylexpo permetterà all’industria rappresentata nel- le due esposizioni di esprimere al meglio tutti i suoi contenuti e le sue potenzialità. Con queste premesse siamo convinti che l’appuntamento sarà di assoluto richiamo per il mondo manifatturiero e, dunque, avrà una grande eco in Italia e all’estero, a beneficio di tutte le imprese che vorran- no prendervi parte”. Secondo Luigi De Vito, presidente di Acimall, “Un calendario degli eventi espositivi sempre più fitto e ora com- plicato anche dalla riprogrammazione de- gli stessi a causa della pandemia, le nuove tecnologie e la sempre più serrata concor- renza internazionale impongono un serio e approfondito ragionamento sulla natura delle fiere, che non possono più limitarsi a essere ‘soltanto’ luoghi di incontro tra do- manda e offerta. Dalla collaborazione fra Xylexpo e BiMu non potrà che nascere una piattaforma innovativa che porrà l’accento sulle ‘alte tecnologie’ e le tante, proficue in- terazioni che possono generare, offrendo a operatori, espositori, istituzioni e stakehol- der un evento esperienziale coinvolgente e di successo”. Le immagini dell’articolo sono riferite all’e- dizione scorsa di Xylexpo. La guerra non incide sull’export I dati consolidati relativi al 2021 permettono qualche considerazione sulle esportazioni italiane che sono complessivamente cresciute sia rispetto al 2020 che al 2019. Guardando alla prima parte del 2022 possiamo dire che la crisi russo-ucraina ha determinato una limitata contrazione delle nostre esportazioni. Russia, Ucraina e Bielorussia assorbono, complessivamente, una quota limitata delle nostre esportazioni, valutabile attorno al 5% del totale; esportazioni che peraltro sembrano proseguire, pur con un sensibile rallentamento. Da segnalare che molte delle macchine per la lavorazione del legno non rientrando nella categoria Dual Use, dunque utilizzabili anche per la produzione di materiale bellico non sono interessate dall’embargo in atto, al contrario di tutte le parti di ricambio che ne sono invece colpite. Al momento l’operatività bancaria, pur con qualche ostacolo, non ha subito interruzioni, grazie agli istituti russi che possono continuare a operare. Venendo ai dati 2021 è possibile stilare una classifica dei Paesi più interessati alla tecnologia per il legno e il mobile Made in Italy. Al primo posto gli Stati Uniti (164,2 milioni di euro, +13,9% sul 2020), seguiti dalla Francia (118,2 milioni, +10,3%) e dalla Polonia (110,6 milioni di euro, +34%). La Germania si colloca al quarto posto fra i nostri ‘Paesi clienti’, comperando macchine italiane per 106,3 milioni di euro, +11% rispetto al 2020. Seguono Regno Unito (81,3 milioni, +56%), Spagna (76,2 milioni, +62,3%), Russia (67,3 milioni, +102,45) e Cina, che realizza ordini in Italia per 60,1 milioni con una diminuzione - unico Paese della top ten con un dato negativo nel 2021 - del 195. Chiudono la classifica il Belgio (al nono posto con 56,6 milioni di euro, +18,45) e l’Austria (54,5 milioni, +36,65).
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