Bi-Mu_2024

24 SPECIALE ANTEPRIMA 34bimu vista l’eccezionale espansione del biennio appena passato, è altrettanto vero che, sul risultato, ha pesato l’incertezza intorno a Transizione 5.0 - ha indicato -. L’attesa pro- lungata dell’operatività del provvedimento e la mancanza dei decreti attuativi hanno cre- ato un doppio effetto negativo. Da un lato, hanno determinato la sospensione delle de- cisioni di acquisto da parte degli utilizzatori, in attesa che il provvedimento fosse chiaro. Dall’altro hanno, almeno in parte, oscurato la disponibilità del provvedimento 4.0 che è tuttora in vigore ma che, per molti operato- ri, è ‘finito nel dimenticatoio’”. Con l’entrata in funzione di Transizione 5.0 le imprese manifatturiere italiane potranno scegliere se operare con uno o con l’altro provvedi- mento, “ben consapevoli che il 5.0 unisce digitale e risparmio energetico mentre il 4.0 continua a insistere esclusivamente sul di- gitale. E sarà a disposizione un bel plafond di risorse. Si tratta di circa 13 miliardi tota- li: 6,4 miliardi sono quelli stimati per il 4.0; mentre 6,3 miliardi sono le risorse certe per il 5.0 dal fondo Repower EU”. DISPONIBILITÀ DI PERSONALE Le macchine di ultima generazione hanno bisogno di persone capaci di gestirle, pro- grammarle, utilizzarle. Ma imponendo an- che una decisa riorganizzazione dell’attivi- tà aziendale richiedono approcci innovativi anche per le figure non direttamente legate alla produzione. “Ucimu per questo ha potenziato, e lo farà ancora di più in futuro, il suo impegno in Ucimu Academy, progetto nel quale rien- trano tutte le iniziative dedicate a ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro - ha indicato Barbara Colombo -. Dai premi per le tesi, alla collaborazione con gli ITS, passando per tutto il lavoro che facciamo in occasione delle nostre manifestazioni espositive”. Tra queste vi è RobotGames, il nuovo con- test di robotica e automazione, per giovani delle scuole secondarie di secondo grado, che presenteranno i loro prototipi di auto- mazione robotica con applicazione al mon- do dell’industria, e che farà il suo debutto alla fiera BiMu. La giuria dovrà scegliere i tre migliori tra i dieci team finalisti. “Sono ragazzi appassionati che arrivano da tutta Italia - si sofferma Colombo -. Questo è un ottimo messaggio per tutti noi che operiamo nel mondo high-tech: le nuove generazioni sono pronte a seguirci, a impegnarsi, ap- plicando la loro creatività all’industria. Noi imprenditori dobbiamo essere sempre più attenti a comprendere le loro aspirazioni, avvicinarli e coinvolgerli”. INTERNAZIONALIZZAZIONE “Stati Uniti, Cina, India, Vietnam e Messico oltre, ovviamente all’Unione Europea, que- sti sono Paesi a cui guardiamo con mag- giore attenzione. Esportare è il nostro pri- mo modo di presidiarli ma non può e non deve essere l’unico. Su questo dobbiamo ancora migliorare. In risposta a questa esi- genza, su spinta dell’associazione, sono nate le reti di impresa che aggregano di- verse aziende del settore in mercati consi- derati particolarmente attrattivi. Ad oggi ne abbiamo due: ITC India, attiva da oltre 10 anni, a cui si è aggiunta l’anno scorso IMT Vietnam”, ha detto Colombo. Ma strutturarsi per essere realmente com- petitivi sul mercato globale è un processo lungo. “Per questo - ha affermato Barba- ra Colombo - è importante che le autori- tà potenzino le risorse destinate a sup- portare l’attività di internazionalizzazione delle aziende, dalle missioni di incoming di operatori esteri alle fiere internazionali che si tengono in Italia, ai tour di visita alle imprese italiane, ai forum all’estero di pre- sentazione dei settori più attrattivi del ma- de in Italy. Ma penso anche alle iniziative con Sace, per le coperture dell’attività di export, e con Simest, per i finanziamenti dei progetti di sviluppo estero così come per la partecipazione alle fiere internazio- nali che si tengono in giro per il mondo”. Infine, Barbara Colombo ha richiamato alla consapevolezza che la dimensione delle aziende e anche quella del nostro Paese non giocano a nostro favore: “Per cui sempre più importante sarà la nostra appartenenza all’Unione Europea all’in- terno della quale potremo contribuire ad indirizzare programmi, direttive e piani economico-industriali nella misura in cui saremo capaci di presidiare, a tutti i livelli, i tavoli strategici”.

RkJQdWJsaXNoZXIy Mzg4NjYz