Bi-Mu_2024
LE PREVISIONI PER IL 2024 Come emerge dalle analisi di Ucimu, il 2024 segnerà un leggero arretramento dell’industria italiana costruttrice di mac- chine utensili, robot, e automazione il cui andamento si manterrà comunque su livelli mediamente alti. Al calo moderato registra- to da tutti i principali indicatori economici si contrappone la crescita dell’export che segnerà un nuovo record. La produzione si attesterà a 7.450 milioni di euro (-2,2%). Le esportazioni, attese ancora in crescita (+3%), raggiungeranno il nuovo record di 4.350 milioni di euro. A soffrire di più saranno le consegne sul mercato interno (-8,6%) che si fermeranno a 3.100 milioni, penalizzate dalla riduzio- ne del consumo domestico che scenderà (-7,1%) a 5.405 milioni. Anche le importa- zioni registreranno un calo, fermandosi a 2.305 milioni di euro (-4,9%). La raccolta ordini dei costruttori italiani nel primo semestre segna invece il passo. Nei primi sei mesi del 2024, l’indice Ucimu ha registrato un arretramento del 17,3% rispet- to allo stesso periodo dell’anno preceden- te. -18,7% gli ordini interni; -16,2% gli ordini esteri. A determinare questo risultato poco brillante sono soprattutto le condizioni ge- nerali di instabilità in Italia e nel mondo. IL CONSUNTIVO DEL 2023 Secondo i dati di consuntivo elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu, nel 2023, la produzione italiana di macchine utensili, robot e automazione ha segnato un nuovo record, attestandosi a 7.615 milioni di euro, per un incremento del 4,6% rispetto al 2022. Il risultato è stato determinato esclu- sivamente dall’ottimo riscontro raccolto sul mercato estero: le esportazioni hanno rag- giunto il valore record di 4.223 milioni di eu- ro, pari al 21,8% in più rispetto al 2022. Il consumo è calato, del 7,8%, a 5.816 mi- lioni, penalizzando le consegne dei costrut- tori italiani scese, dell’11%, a 3.392 milioni di euro, e le importazioni, risultate in calo, del 3%, a 2.425 milioni di euro. Il rapporto export su produzione è tornato a crescere passando, dal 47,6% del 2022, al 55,5% del 2023. Nel 2023, principali mercati di sbocco dell’of- ferta italiana sono risultati: Stati Uniti (567 milioni, +17,5%), Germania (359 milioni, +17,2%), Cina (286 milioni, +26,6%), Francia (247 milioni, +28,2%), Polonia (215 milioni, +14,5%), Turchia (211 milioni, +70,9%), Mes- sico (195 milioni, +133,1%), Spagna (130 milioni, +9,4%), India (117 milioni, +77%), Regno Unito (85 milioni, +44,1%). Ancora elevato il livello di utilizzo della ca- pacità produttiva, la cui media annua è di poco diminuita, passando dall’86,6% del 2022 all’86,2% del 2023. In lieve calo an- che il carnet ordini, che si è attestato a 7,3 mesi di produzione assicurata, contro gli 8 dell’anno precedente. Il fatturato di settore ha raggiunto la cifra di 11.012 milioni di euro. PIANO TRANSIZIONE 5.0 L’ultima assemblea di Ucimu del luglio scorso è anche coincisa con la conclusione del mandato da presidente dell’associazio- ne da parte di Barbara Colombo. “Dopo un biennio davvero strepitoso, segnato da una crescita a doppia cifra per tutti i principali indicatori economici, il 2023 si è conferma- to anno favorevole per l’industria italiana di settore che ha messo a segno un nuo- vo record di produzione – ha commentato Colombo -. Il risultato positivo è stato però determinato esclusivamente dall’ottimo andamento delle esportazioni che hanno registrato una vera e propria impennata”. Secondo la presidente uscente, l’exploit dimostra la flessibilità delle imprese italiane capaci di riorientare rapidamente la propria attività verso i mercati più dinamici. Al con- tempo, però, mette in evidenza la debolez- za del mercato italiano che, già a fine 2022, aveva iniziato a dare qualche segnale. L’andamento della raccolta ordini dei primi sei mesi di quest’anno conferma la debolez- za della domanda che subisce l’instabilità del contesto sia interno sia mondiale. “Per il mercato interno, se questo rallentamento può essere considerato in parte fisiologico, SPECIALE ANTEPRIMA 34bimu 23
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