Alta quota nel sollevamento

Pubblicato il 16 ottobre 2001

I tempi sono cambiati anche per gli impianti di sollevamento: le gru di tipo industriale e le gru di processo si stanno sempre più integrando nei sistemi produttivi e nelle altre strutture aziendali.

Grazie all’elettronica, il grado di automazione può essere sempre più elevato e già da oggi è possibile inserire in un sistema produttivo una gru standard (industriale) con paranchi a fune, governata da PLC, per portare a compimento un intero ciclo di spostamento, ad esempio, da una macchina che esegue una lavorazione a un primo magazzino e da qui a un carrello AGV integrato che, attraverso l’unità di governo della gru, può arrivare fino al magazzino finale.

Questa realtà, destinata a migliorare e a diffondersi ampiamente nel giro di qualche anno, è il risultato della competenza accumulata da Konecranes, un’azienda finlandese che può vantarsi di produrre ogni anno oltre 13 mila gru industriali a paranco e a fune di tipo standard, un centinaio di gru da processo per cantiere e acciaierie, decine di gru portuali e un servizio di assistenza e manutenzione per oltre 190 mila gru, l’80% delle quali costruite da altre case, costantemente impegnata nell’innovazione tecnologica.

Il know-how tecnologico di questa casa è fruibile dall’utilizzatore italiano grazie a un accordo societario firmato nell’ottobre dello scorso anno fra la società finlandese e la Prim di Calolziocorte (Lecco), che prevede appunto la fornitura di consulenza, gamma di prodotti e assistenza.

La partner finlandese
Konecranes, pur avendo delle radici storiche che risalgono al 1910, è una società indipendente e quotata in borsa nel mercato di Helsinki dal 1996, a seguito della vendita della partecipazione azionaria della Kone Corporation (produttrice di ascensori) a investitori internazionali.

A livello globale può contare su oltre 200 unità operative, costituite da stabilimenti, uffici e sedi di rappresentanza acquisiti o costituiti in tempi successivi, che la vedono presente in 34 paesi con un totale di 4400 dipendenti e un fatturato di 700 milioni di Euro.

Pur occupandosi principalmente di gru standard, servizio manutenzione e gru speciali, alcune fabbriche Konecranes realizzano all’anno oltre 60 mila motori elettrici e più di 5 mila inverter per il loro comando, nonché 50 mila riduttori, la carpenteria e componenti per gru tutti destinati ai propri impianti.

L’esperienza della manutenzione ha senza dubbio permesso all’azienda di capire i livelli di utilizzo dei mezzi di sollevamento e tutte le problematiche ad esse correlate.

Non a caso gli ultimi investimenti sono stati fatti per ottenere soluzioni standard in grado di garantire la massima affidabilità, la modularità applicativa e la razionalità gestionale sia in fase di lavoro sia nella manutenzione.

Riservandoci di entrare un po’ più avanti nei dettagli dell’innovazione tecnologica, diremo che alla Konecranes la parola “standard” non ha il significato di un prodotto poco costoso ma bensì di una soluzione versatile da poter utilizzare quando occorre ed è per questo che vi sono perciò gru e componenti standard di tipo industriale che possono entrare a far parte delle gru speciali, impiegate per esempio nei porti.

Il mercato mondiale del comparto sollevamento industriale è stimato di poco superiore ai 2 miliardi di Euro e in questo settore la presenza a livello globale di 45 mila gru per un valore di oltre un miliardo di Euro, è rappresentata per circa il 10% dal marchio Konecranes.

Nel settore gru industriali “la parte del leone” è riservata al paranco a fune con 140 mila esemplari annui per un valore di circa 650 mila Euro, di questi, solo 12 mila sono di costruzione Konecranes.

La filosofia dell’azienda è però quella di produrre per rispondere al mercato in tempo reale allargando la propria presenza a livello internazionale.

Con l’aumento dei volumi Konecranes può coniugare l’alto livello tecnologico, l’affidabilità e la sicurezza dei propri impianti con costi di produzione contenuti per giungere a definire un prezzo conveniente.

Di conseguenza è risultato strategico capire le possibili richieste degli utilizzatori per l’arco di un decennio e verificare le risorse interne per attuarle.

Su queste basi, Konecranes ha analizzato il mercato dei 140 mila paranchi a fune e ha trovato che di questi 55 mila sono inferiori alla portata di 3,2 t, 80 mila sono inferiori a 5 t e che quindi la maggioranza dei paranchi ha una portata superiore alle 5 t.

Confrontando questi dati con le produzioni industriali e le risorse tecnologiche attuali, l’introduzione dell’elettronica nelle gru è stata la logica conseguenza per rendere il mezzo di sollevamento rispondente alle esigenze della fabbrica moderna.

Fu così avviato un progetto che coinvolse non solo il settore R&D ma tutte le aree aziendali fino al cliente finale e che si concretizzò nella nuova linea di paranchi a fune denominata CXT con portata da 800 kg fino a 100 t, destinata a rimpiazzare entro l’estate del 2002 tutti i paranchi delle serie precedenti.

La partner italiana
Analogamente a quanto fatto dalla partner finlandese, della quale condivide pienamente gli obiettivi, Prim ha stimato il mercato italiano del sollevamento (che per importanza in Europa si colloca a livello di quello francese dopo quello tedesco) pari a circa 400 miliardi di lire.

A questo valore, le gru standard contribuiscono per circa 170 miliardi di lire con circa 400 esemplari, i paranchi a catena per circa 20 miliardi, i paranchi a fune per circa 15 miliardi; il resto è dato da argani, gru leggere, gru girevoli e gru speciali.

Nel nostro Paese, Prim, passando da un fatturato di 10,5 miliardi nel 1995 a un fatturato di 21 miliardi nel 2000 e a una previsione di bilancio di 30 miliardi di vendite per quest’anno, vuole raggiungere, dall’attuale quota del 12% del mercato, l’obiettivo del 30% entro cinque anni.

In che modo? L’assetto societario di Prim, messo a punto alla vigilia dell’accordo dopo un’attività di circa otto decenni caratterizzata da importanti rinnovamenti produttivi, acquisizioni e dal concentramento di tutta la produzione accanto alla sede di Calolziocorte, vede come partner e protagonisti tre fra i marchi di spicco nei loro specifici settori: Prim, per le gru speciali, Marte, per le gru standard, Konecranes, per il know-how e l’innovazione tecnologica.

Con questa unione Prim ha decisamente potuto “voltare pagina” passando da una produzione basata sul “venduto” a una vendita della propria produzione, realizzata con una tecnologia elevata e esclusiva per soddisfare le più strette esigenze del cliente, con il quale l’azienda mantiene un costante e diretto rapporto attraverso l’assistenza.

Prim, mantenendo come gamma produttiva argani elettrici e a fune da 16 a 400 t, argani speciali fino a 1000 t, paranchi elettrici a fune da 0,5 a 80 t, impianti automatici di sollevamento, gru e paranchi antideflagranti da 0,5 a 80 t, si dedica in particolare a progetti “su misura” finalizzati all’ottimizzazione dei tempi di lavoro, alla riduzione delle esigenze di manutenzione e al prolungamento del tempo di vita dei prodotti.

L’ingresso di Marte nella Prim ha costituito una nuova divisione specificatamente dedicata alle gru standard, all’interno della quale è stata depositata la tecnologia della linea CXT di Konecranes.

I siti Internet di Prim (www.primgru.com) e di Marte (www.martegru.com) possono dare indicazioni sui prodotti in modo interattivo per cui l’utilizzatore ha modo di conoscere oltre alle informazioni tecniche anche i tipi di applicazione già realizzate.

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