Nonostante le tensioni geopolitiche, l’Osservatorio Mecspe relativo al secondo quadrimestre 2022 sulle imprese dell’alluminio mostra come le aziende del comparto intendano avviare un percorso di crescita nei prossimi anni (76%), grazie all’utilizzo di fondi privati e pubblici (42%) o per alcuni tramite quotazione in borsa (5%).
Ad agitare il comparto è la possibilità di eventuali sanzioni all’alluminio russo, con il peggiorare del conflitto in Ucraina, che si aggiunge alle difficoltà di reperimento di materie prime e caro energia, che da solo preoccupa il 57% delle aziende della filiera in Italia. La situazione corrente ha effetti diretti sull’andamento delle imprese, che nel secondo quadrimestre hanno subito una contrazione rispetto al primo quadrimestre 2022: sono cinque su dieci quelle a dichiararsi soddisfatte e con un portafoglio ordini adeguato (55%) e la maggior parte (68%) ha poca fiducia per il futuro.
Bene invece l’export del settore (72%), in particolare verso territori chiave per la catena del valore dell’alluminio, come Germania, Francia, Spagna e Polonia, con crescita delle esportazioni in Medio Oriente (27%) e Nord America (33%). Un’occasione per approfondire le possibilità di sviluppo del settore, in un contesto europeo e internazionale, sarà quindi offerta da Metef, l’expo internazionale per l’industria dell’alluminio, fonderia e pressocolata, che si terrà a BolognaFiere dal 29 al 31 marzo 2023. La manifestazione, organizzata da Senaf, si svolgerà in contemporanea a Mecspe, evento dedicato alle innovazioni per l’industria manifatturiera.
Metef fungerà quindi da luogo privilegiato per il confronto anche sulle azioni da mettere in campo per affrontare questo periodo di incertezza e difficoltà. L’aumento dei prezzi delle materie prime ha avuto un impatto negativo per il 94% delle imprese, colpite anche da caro energia (77%) e inflazione (55%). Una situazione che preoccupa e che ha prodotto aumenti dei prezzi dei prodotti finiti (83%), ritardi nelle consegne (65%) e una crescita inferiore alle aspettative (43%). Si ricercano allora soluzioni possibili per affrontare questa fase, in primis cercando di ridurre i costi di produzione attraverso azioni di ottimizzazione ed efficientamento (52%), l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica e termica da fonti rinnovabili (56%), l’uso di dispositivi a basso consumo energetico (74%) e l’isolamento termico degli edifici (37%).