Il Politecnico di Torino, supportato da fondi europei e in collaborazione con TÜV Italia e altri partner del settore aeronautico, presenta i primi risultati del progetto Mimosa. Questo progetto, partito a fine 2022, vuole trasformare la costruzione dei velivoli grazie all’uso congiunto di materiali compositi e metalli stampati in 3D. Il 15 maggio si terrà un convegno a Torino, al museo dell’automobile, (Corso Unità d’Italia 40, TO), dove verranno presentati i primi risultati del progetto di ricerca alle aziende del settore aerospace. Il progetto Mimosa (Multimaterial airframes based on 3D joints between AM metals and carbon-fiber composites), nato a fine 2022 e finanziato dal programma ‘Horizon Europe’ dell’Unione Europea, lavora per lo sviluppo e l’industrializzazione di una innovativa tipologia di struttura aeronautica destinata ai velivoli di nuova generazione. Il progetto è guidato dal professor Giorgio De Pasquale, responsabile dello Smart Structures and Systems Lab presso il dipartimento di ingegneria meccanica e aerospaziale (Dimeas) del Politecnico di Torino. Il team incaricato di portare avanti il progetto include sei aziende e due centri di ricerca. Tra i partecipanti, oltre al Politecnico di Torino e TÜV Italia e Bytest (Gruppo TÜV SÜD), figurano importanti aziende italiane come la multinazionale Leonardo, la startup F3nice, oltre ad altri partner operanti nei settori dell’industria meccanica e dei materiali.
Il progetto Mimosa mira appunto a sviluppare nuove tecniche per l’integrazione di materiali compositi in fibra di carbonio e materiali metallici realizzati mediante additive manufacturing, evitando l’utilizzo di elementi di collegamento meccanico per l’assemblaggio e di tutti i passaggi produttivi a essi correlati. L’obiettivo è quello di creare strutture aeronautiche più leggere, più resistenti e più sostenibili, riducendo significativamente l’impatto ambientale del settore aeronautico grazie al minor fabbisogno di materie prime e una diminuzione di peso e consumi riducendo quindi le emissioni di CO2.
In foto da sinistra: Stefano Pasquino, Sabrina Zapperi di TUV Italia e Giorgio De Pasquale del Politecnico di Torino.