A luglio 2022 è proseguita la discesa dei prezzi di materie prime e prodotti siderurgici in Italia, pur se in maniera inferiore rispetto a giugno, secondo i dati elaborati da siderweb, così come è scesa anche la produzione di acciaio.
La contrazione è evidenziata dal SiderIndex elaborato dall’Ufficio studi siderweb, che misura le quotazioni medie alla tonnellata dei prodotti in acciaio al carbonio in Italia, passato da 914,04 euro di giugno a 815,24 euro. Lo Scrap Index, relativo invece all’andamento del prezzo del rottame di acciaio al carbonio, è sceso di 70,96 euro la tonnellata, fermandosi a 269,67 euro a luglio (era pari a 340,03 la tonnellata a giugno).
Secondo i dati Federacciai, a giugno la produzione italiana di acciaio grezzo è stata di 1,876 milioni di tonnellate, in calo di 311 mila tonnellate rispetto a giugno del 2021, pari al -14,2%. Considerando i primi sei mesi del 2022, l’output complessivo è quindi calato del 4% rispetto al medesimo periodo del 2021, attestandosi a 12,228 milioni di tonnellate. In aumento infine il deficit commerciale italiano, con le importazioni che ad aprile 2022 (ultimi dati Istat disponibili al momento della presente rilevazione) hanno superato le esportazioni di 1,378 milioni di tonnellate, contro i -1,076 milioni di tonnellate di aprile 2021 e le -763.295 tonnellate di marzo 2022.
Nel quarto mese dell’anno le importazioni italiane di materie prime, semilavorati, prodotti finiti e tubi sono state di 2,935 milioni di tonnellate (+5,9% su base annua). Secondo l’elaborazione dell’Ufficio studi siderweb dei dai Istat, ad aprile 2022 i Paesi extra UE hanno rappresentato la principale area di provenienza del materiale con il 58,8%% dei volumi in ingresso (52,88% ad aprile 2021).
Sul versante dell’export, le consegne sono diminuite dell’8,2% rispetto all’anno precedente, scendendo a 1,558 milioni di tonnellate e registrando una perdita di volumi pari a 138.222 tonnellate. In questo caso, il principale mercato di destinazione del venduto italiano è rappresentato dai Paesi UE (1,168 milioni di tonnellate contro 390 mila tonnellate Paesi extra UE), con una quota pari al 75% del totale.