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Acciaio: incertezza, ma il mercato tieneERT

In un contesto internazionale confuso, la negatività percepita è superiore alla realtà secondo gli operatori. Produzione italiana nel primo trimestre -2,1%. Dopo un biennio estremamente positivo, il 2019 si è aperto sotto il segno del rallentamento e dell’incertezza. Questa la situazione della filiera dell’acciaio nazionale secondo Alessandro Banzato (presidente Federacciai e CEO Acciaierie Venete), Antonio Marcegaglia (presidente Gruppo Marcegaglia) e Alessandro Trivillin (Amministratore delegato Danieli & C.), relatori del convegno ‘Steel Human’, che ha sancito la conclusione del programma convegnistico di Made in Steel (Fieramilanorho 14-16 maggio 2019).

“Al momento si percepisce una forte confusione sul mercato – ha spiegato Banzato -, dovuta sia al contesto nazionale sia al contesto internazionale, contraddistinto da incertezze legate all’evoluzione della Brexit, dalla politica pro-dazi dell’amministrazione americana e dalle risposte degli altri Paesi e dall’instabilità geopolitica di alcune aree”. In questo scenario di base “il sentiment degli operatori di mercato è negativo – ha aggiunto Marcegaglia -. Ritengo però che la percezione sia peggiore rispetto alla realtà: parlando con concorrenti e clienti abbiamo rilevato sì un rallentamento degli ordini, ma di entità contenuta”. “Il calo dei volumi è nel complesso modesto – ha ribadito Trivillin -. Si segnala una riduzione dei margini, però ricordiamo che il 2018 è stato un anno straordinario in termini di redditività, quindi la situazione non è preoccupante”. A conferma di ciò arrivano anche i dati della produzione siderurgica italiana, che nel primo trimestre è stata pari a 6,284 milioni di t, con un calo del 2,1% rispetto al corrispondente periodo del 2018.