Figura anche un team di ricerca dell’Università di Pisa tra i fisici che conducono l’esperimento del SuperKEKB, l’acceleratore di particelle a più alta luminosità al mondo. Le prime collisioni tra elettroni e antielettroni sono già iniziate, lo scorso 25 aprile nel laboratorio KEK a Tsukuba, in Giappone. L’esperimento Belle II è frutto di una vasta collaborazione internazionale, che conta 750 fisici e ingegneri provenienti da 25 Paesi. Tra questi, un gruppo di dieci ricercatori dell’Università di Pisa, che opera in stretta collaborazione con i Laboratori nazionali di Frascati dell’INFN.
L’obiettivo degli scienziati è chiarire alcuni misteri ancora aperti che riguardano ad esempio l’asimmetria tra materia e antimateria, la materia oscura o le onde gravitazionali esplorando i territori della fisica oltre il Modello standard. La ricerca si baserà sulla misura di altissima precisione di decadimenti rari di particelle elementari, come i quark beauty, i quark charm e i leptoni tau. A differenza del Large Hadron Collider (LHC) del CERN a Ginevra, che è l’acceleratore più potente del mondo dove vengono fatti scontrare protoni e ioni a energie record, SuperKEKB è stato progettato per essere l’acceleratore di elettroni e positroni a più alta luminosità.
Nei prossimi 10 anni di attività di SuperKEKB si prevede che saranno generati circa 50 miliardi di eventi di produzione di coppie di mesoni B e anti-B: una quantità 50 volte superiore all’intero campione di dati del progetto KEKB/Belle.
Il gruppo di ricerca dell’Università di Pisa che partecipa all’esperimento è composto da Francesco Forti, dell’Università di Pisa e dell’INFN, e da Giovanni Batignani, Stefano Bettarini, Eugenio Paoloni, Giuliana Rizzo, Giulia Casarosa, Thomas Lueck, Laura Zani, Luigi Corona e Michael De Nuccio.